
Petrolio, siamo a 70 dollari
Oggi vi parlo del petrolio che è tornato con il WTI in area 70 dollari. Non c'è nessuna notizia particolare solo comunicati vari sulle scorte, niente di importante. Ve ne parlo perché osservando i grafici a lungo termine ho rilevato una particolarità a mio parere molto interessante che volevo condividere con voi.
Ho preparato un grafico sul quale una evolvente parabolica di resistenza che unisce diversi massimi storici relativi interferisce con il trend rialzista in corso tagliandogli la strada. Un primo rimbalzo al ribasso c'è già stato a luglio ma ha coinciso con la parte alta del canale rialzista e pertanto non fa testo. Questa evolvente parabolica in passato è stata violata solo una volta, in occasione dello shock dei prezzi petroliferi del 2008 che erano saliti oltre i 150 dollari al barile. Quale sarà la reazione del grafico ai giorni d'oggi una volta tornato a contatto dell'evolvente parabolica? Rimbalzerà al ribasso? Oppure violerà la resistenza e schizzerà al rialzo?
Vedremo, intanto occhi aperti.
Buon trading a tutti.

Tesla abbandona la borsa, anzi no.
Elon Musk ci ha ripensato, accantona il progetto di togliere dal listino la sua creatura più preziosa e travagliata. Lo ha dichiarato diffondendo una nota alla stampa nella quale ha confermato che la decisione è arrivata dopo un consiglio di amministrazione durante il quale sono stati esaminati i pro e i contro dell'operazione.
Un Elon Musk rassegnato si è così convinto che i problemi a cui sarebbe dovuto andare incontro nella gestione dell'operazione "delisting" non sarebbero stati pochi e che tanto valeva dover sopportare gli oneri di fare le trimestrali e muoversi rispettando gli analisti finanziari che gli hanno dato fastidio in passato e che sicuramente gliene daranno tanto in futuro. L'imprenditore funambolo e visionario dovrà rinunciare o quantomeno contenere le sue esternazioni futuristiche ascoltate dai suoi clienti con lo stesso spirito con cui gli adepti di una setta ascolano le profezie del proprio guru.
La decisione di Musk di tornare sui suoi passi è stata fortemente caldeggiata dall'azionariato che pur non osteggiando il progetto ha manifestato il proprio gradimento per una Tesla quotata.
Questo ripensamento di fatto rimuove il limite, al momento solo teorico, del livello dei 420 dollari che Musk aveva indicato come livello entro il quale avrebbe dovuto concludere l'operazione. Tesla torna quindi in pista come titolo potenzialmente da record avendo una struttura di sviluppo parabolico dei prezzi.
Riprendo in mano i grafici archiviati qualche giorno fa e vi mostro dove può arrivare Tesla. Se il supporto dovesse reggere fra un anno e mezzo i valori di Tesla potrebbero essere giunti in area 500 dollari. Mentre scrivo oscilla intorno ai 304 dollari in prossimità del supporto. Vedete un po' voi.
Buon trading a tutti.
p.s. secondo me in area 550 Elon Musk vende Tesla. La liquidità ricavata verrebbe utilizzata per il suo progetto Space X su Marte. Mi ero dimenticato di dirvi che sono appassionato di fantascienza.

Tesla abbandona la borsa
Qualche giorno fa Elon Musk ha comunicato con un tweet di avere in mente un progetto per togliere Tesla dalla borsa e di aver anche reperito i fondi per l'operazione. Apriti cielo, si è scatenato un putiferio, il prezzo del titolo si è impennato improvvisamente attirando l'attenzione degli investitori, della stampa e della SEC che ha aperto un indagine. La Securities and Exchange Commission sembrerebbe orientata ad accertare eventuali violazioni riguardanti le informazioni al mercato e la turbativa del prezzo del titolo. A Musk viene contestato il metodo troppo superficiale di comunicazione al mercato dovuto all'utilizzo di un social network non idoneo a fornire adeguatamente tutti i dettagli di un'eventuale operazione. A questa si è aggiunta un'ulteriore indagine focalizzata sulle dichiarazioni riguardanti la produzione della model 3 che ha fatto tanto preoccupare gli investitori e sulla quale si erano concentrate le aspettative di fare cassa qualora raggiungesse il target previsto. Su questo argomento Musk rispose seccato ad un giornalista durante la conferenza stampa per la presentazione della trimestrale definendo le domande sulla liquidità di Tesla "noiose".
Musk è poi corso ai ripari scrivendo un lungo post sul blog di Tesla dove ha illustrato i dettagli e dichiarando fra le altre cose che l'operazione di delisting sarebbe da concludersi a 420 dollari e che quindi dovrebbe reperire 80 miliardi di dollari, bruscolini. Ma chi potrebbe finanziare un'operazione di tale portata? Al momento Musk parla dei sauditi che con il fondo sovrano Pif hanno i numeri per portare a termine il progetto e che hanno già in portafoglio tra il 3 e il 5% del capitale.
In rete ho trovato un interessante articolo su Avvenire di Pietro Saccò Musk sta diventando il problema di Tesla di cui non condivido appieno la visione di un Musk ormai diventato il problema di Tesla. Saccò ha però il grande pregio di concludere con una interessante riflessione sul brand e il danno di immagine: una Tesla in mano al regime saudita non sarebbe certamente la stessa Tesla di un ragazzone venuto dal niente e divenuto uno dei più fertili e visionari imprenditori dei nostri tempi, oggi quasi venerato dai suoi clienti. Io per primo, tifoso ed appassionato del brend e dei suoi prodotti, una Tesla così non la comprerei.
Fino ad oggi la forza di Musk è stata questa: fiducia incondizionata della sua clientela. Una fiducia così profonda che al lancio della model 3 Tesla aveva ricevuto, in soli tre giorni, mezzo milione di ordini che con un anticipo di 1000 dollari ha fatto incassare a Musk mezzo miliardo solo per aver presentato un modello, record assoluto nel mondo dei motori. per poter incassare tanti soldi altri dovrebbero fare un aumento di capitale.
Lo avevo scritto il 6 gennaio 2017 in un post dal titolo faccio tifo per lei dove avevo anche ipotizzato un rialzo parabolico che avrebbe portato Tesla verso i 500 dollari. Oggi dopo le dichiarazioni di Elon Musk le carte in tavola sono cambiate, ora c'è da fare i conti con il prezzo di 420 dollari a fare da tappo ed è difficile pensare che il titolo possa performare di più di quel livello.
Quali potrebbero essere i tempi dell'operazione? E' molto probabile che tutto si consumi entro il 2019 data che consentirebbe a Musk di risparmiarsi parecchie incombenze burocratiche legate alla permanenza sul listino. Il grafico settimanale che ho elaborato confermerebbe le date visto che sia il supporto che la resistenza primarie convergono in area 420 dollari all'inizio del 2020. Fino ad allora il titolo sarà in balia della volatilità.
Buon trading a tutti.

Atlantia è venuta giù prima del ponte
Siamo un paese allo sbando. Non si sono ancora tenuti i funerali delle prime vittime recuperate dalle macerie del ponte di Genova, siamo in piena emergenza sfollati e dobbiamo assistere al teatrino della politica che ha come priorità la ricerca dei responsabili della strage.
Dovrebbe esserci una scaletta dettata dal buon senso: prima si concentrano le energie per la soluzione dell'emergenza e poi si ricercano i responsabili. Fatto ciò e solo dopo attenta ponderazione si prendendo i provvedimenti che devono essere i più duri e rigorosi possibile.
Dispiace doverlo constatare per l'importante carica istituzionale ricoperta ma la richiesta di revoca della concessione ad Autostrade da parte di Di Maio senza conoscere le clausole contrattuali lo ha posto per la seconda volta in una condizione di imbarazzo. La prima volta riguardava la proposta di l'impeachment contro il Presidente della Repubblica Mattarella quando non gradì il nome di Paolo Savona come ministro dell'economia. Anche in quell'occasione Di Maio diede fiato alla bocca senza prima collegare la lingua al cervello. Poi qualcuno gli spiegó che quella cosa li non era fattibile e che era meglio andare da Mattarella a farsi dare l'incarico, magari facendo finta di niente "Dai Sergio non ti incazzare, stavo scherzando".
Anche io ritengo doveroso rivedere le concessioni iniziando dal togliere il segreto di stato dai documenti e mettendo tutto on line. Non ora però, c'è tempo per questo.
La magistratura dovrà indagare a fondo e fra le altre cose scoprire se la dirigenza di Autostrade sapeva che il ponte era diventato pericoloso. Non saperlo è incuria ma saperlo e non prendere la decisione di chiuderlo preventivamente è molto peggio.
A mio parere qualcuno sapeva ed ha iniziato nei mesi scorsi a liberarsi massicciamente dei titolo. Provo a spiegarmi con qualche grafico raccontandovi come sono poi arrivato alla decisione a fine giugno di vendere i titoli.
Ero convinto che Atlantia fosse una società con un enorme potenziale rialzista. Il grafico sotto mostra come la sua progressione rialzista aveva preso una forma parabolica ed era pronta a rimbalzare verso nuovi massimi storici.
Ho incassato anche i dividendi. Poi però è arrivato un segnale strano, sul grafico è apparsa una violazione dell'evolvente parabolica di supporto che non mi aspettavo, niente di eclatante ma che non mi consentiva di avere un quadro chiaro della situazione. La classica nota stonata, ed io quando non capisco chiudo la posizione (questa volta in perdita purtroppo). Nel grafico sotto ho evidenziato la violazione con un cerchietto rosso
il rimbalzo da 24 a 25 euro mi ha anche fatto sperare in un mio errore di valutazione ma poi un ulteriore indebolimento mi ha confermato che stava succedendo qualcosa di anomalo. Oggi guardando il grafico settimanale con il movimento post crollo è possibile riconoscere un classico pull back ribassista. Ecco perché ho intitolato il post così, qualcuno sapeva e vendeva.



GBPUSD: analisi e prospettive di breve termine
È passato un po' di tempo dall'ultima volta che ho scritto un post, troppo tempo. Oggi voglio condividere con voi quella che a me sembra un'appetibile opportunità di trading di breve termine.
Si tratta del cross GBPUSD conosciuto dagli addetti ai lavori anche come "cable". Ci sono i presupposti favorevoli all'apertura di una posizione short da chiudere a metà settembre giorno più giorno meno.
Lascio oggi da parte i grafici weekly e daily e vado subito al sodo con il grafico a 4 ore che mostra un'evolvente parabolica di resistenza sotto la quale potrebbe esserci una reazione ribassista importante.
Se la resistenza dovesse reggere alle spinte rialziste della sterlina nelle prossime settimane potremmo assistere ad un ribasso strutturale che riporterebbe i valori del cambio vicino a quelli raggiunti immediatamente dopo l'esito del referendum riguardante la brexit in area 1,25-1,20.
Buon trading a tutti.


Bitcoin: in molti stanno passando all’incasso
E' la novità finanziaria del momento, non potevo non analizzare il grafico del Bitcoin. Non vi racconto qui cosa sia un bitcoin, ve lo risparmio, trovate in rete migliaia e migliaia di link dove ricavare notizie da esperti molto più autorevoli di me, io mi limito ad osservazioni riguardanti l'analisi tecnica non lineare.
Non utilizzo quasi mai il grafico il formato logatritmico perchè con le evolventi paraboliche la scala naturale mi fornisce quasi sempre segnali più affidabili, ma nel caso del bitcoin è praticamente impossibile considerato il suo crescere in verticale stile razzo.
Il movimento dei prezzi del bitcoin degli ultimi due anni si è mosso all'interno di un canale parabolico la cui evolvente parabolica di resistenza è stata raggiunta in queste settimane.
Ora, o ci sarà un ulteriore rilancio rialzista con violazione dell'evolvente parabolica di resistenza e nuovi strappi oltre il massimo storico oppure ci sarà una massiccia presa di beneficio con molte vendite che stopperanno momentaneamente i rilanci del prezzo.
Io opto per questa seconda eventualità al momento confermata unicamente dalla chiusura leggermente positiva della settimana appena passata che lascia crescere i valori sotto la resistenza dinamica (parlare di resistenza è una mia forzatura visto che siamo un un'area del grafico uncharted mai visitata prima dai prezzi).
Per ora ho deciso di evitare di fare trading su questo cross che assomiglia troppo al gioco d'azzardo ma ci starebbe tutta un'operazione ribassista.
Buon trading a tutti

Petrolio: facciamo il punto della situazione
L'analisi dell'andamento dei prezzi del petrolio è quella che mi piace fare di più. Il greggio oggi rappresenta la materia prima che più di tutte influenza l'esistenza degli esseri umani, nel bene e nel male. Con il petrolio creiamo energia, alimentiamo i motori delle nostre auto, poi trasformandolo in plastica confezioniamo tutti i nostri alimenti compresa l'acqua che beviamo, produciamo fibre tessili che hanno soppiantato gran parte delle fibre naturali. Anche nella cosmesi ormai non se ne può più fare a meno.
Tutto questo purtroppo produce inquinamento che dopo quello radioattivo è il peggiore inquinamento possibile. Smog, plastiche e idrocarburi nei mari, idrocarburi nelle falde acquifere, sono solo una parte di questo inquinamento. Oggi iniziamo a ritrovarci la plastica in forma molecolare nei pesci e certamente non sarà finita qui. Nonostante questo la filiera del petrolio governa le sorti dell'umanità e chi esercita il potere ne tiene saldamente le redini. Con la salita del prezzo quindi aspettiamoci un allentamento delle tensioni internazionali e sicuramente un minore numero di razzi in partenza dalla Korea Del Nord.
Qualche spiraglio per un futuro migliore inizia ad intravedersi, la consapevolezza che stiamo distruggendo il pianeta che ci ospita e che stiamo mettendo a repentaglio le possibilità di sopravvivenza dell'umanità stessa sta guidando le nuove generazioni verso scelte più consapevoli e mature.
Dopo questo pistolotto passiamo all'analisi tecnica, copio e incollo dagli appunti
Buon trading a tutti
Impostazione di lungo periodo – grafico weekly
La salita dei prezzi del petrolio si è presa una pausa., sembra risentire della presenza dell'evolvente parabolica interna al canale. Il sentiment resta positivo anche se un rimbalzo in area 54 dollari ci starebbe tutto. Il greggio è ben impostato per raggiungere i 60 dollari al barile nel giro di qualche settimana e le potenzialità rialziste future hanno target intorno agli 80 dollari.
Impostazione di medio periodo – grafico daily
I grafici daily non mi hanno fornito elementi utili aggiuntivi rispetto a quello weekly.
Indicazioni operative
Tenere le posizioni rialziste. Stop loss sotto l'evolvente parabolica di supporto.

GBPUSD: aggiornamento del 22 ottobre 2017
Impostazione di lungo periodo – grafico settimanale
Nelle ultime sette settimane per il cross GBPUSD sono successe cose importanti, perlomeno dal punto di vista grafico. Nella settimana dal 4 al 8 settembre c’è stata la violazione della trend line di resistenza dinamica che da tre anni guidava il ribasso della sterlina. Il segnale rialzista ha generato un rapido rialzo anche nella settimana successiva, seguita da un susseguirsi di assestamenti dei prezzi che sono tornati progressivamente in area 1,31 dove è ritornato l’interesse per i rialzisti.
Dal punto di vista grafico questo movimento si è sviluppato all’interno di un interessante canale che potrebbe funzionare anche nel prossimo futuro da guida rialzista.
Il primo obiettivo rialzista è 1,36 e se violato via subito a 1,38.
Impostazione di breve periodo – grafico daily
Avvicinando il punto di osservazione è possibile vedere come venerdì i valori abbiano avuto un’escursione ribassista violando l’evolvente parabolica per poi andare a chiudere la giornata in area positiva. E’ questo un segnale molto positivo che se confermato dall’apertura positiva di domani suggerisce di orientare le proprie posizioni al rialzo.
Buon trading a tutti.


Oro: pronti per il trade?
Una delle doti più importanti di un trader è la pazienza. Non avere la pazienza di aspettare il trade giusto costa al trader molto denaro a causa degli stop loss che scattano in continuazione.
Anche io come tanti ho poca pazienza e uso il day trading per riempire i vuoti tra un trade di posizione è l'altro cercando di convincermi che è cosa buona e giusta.
Ma la pazienza paga e paga bene. Il trade di cui vi parlo oggi è uno di quelli che arriva di rado ma che da solo può restituire al trader il sorriso.
L'oro dopo una discesa di circa 100 dollari ha testato il supporto a 1205, dove ha rimbalzato inizialmente di 15 dollari e dove ho aperto una posizione rialzista a 1212,44.
Le potenzialità della situazione sono elevate, c'è la possibilità che gli acquisti spingano rapidamente i valori oltre 1300 dollari e oltre andando a violare la residenza dinamica lineare.
Dal punto di vista dell'analisi tecnica non lineare è importante segnalare che l'evolvente parabolica di supporto disegnata sul grafico settimanale tocca ben cinque punti diversi. Si tratta di un evento raro che non bisogna farsi sfuggire.
Il rimbalzo e la successiva spinta rialzista potrebbe dare notevole forza ai corsi dell'oro compressi ormai da diversi mesi. Viceversa la violazione di tale supporto darebbe il via a vendite rapide con ribassi violenti (eventualità possibile ma poco probabile).
Buon trading a tutti.

l’indice DAX è pronto per il segnale
Il controllo periodico dei segnali tecnici sugli indici di questa settimana non ha fornito molti spunti importanti. I valori di chiusura si sono attestati in un'area di congestione non utilizzabile per prendere decisioni.
Fa eccezione il mercato tedesco dove il Dax ha in serbo un'apertura che darà molto probabilmente il segnale di direzione del trend.
Per spiegarmi meglio ho preparato due grafici, il primo giornaliero che ricomprende il periodo degli ultimi due anni e l'altro orario che copre le ultime due settimane.
Sul primo grafico la candela di venerdì è ormai a ridosso dell'evolvente parabolica di supporto lasciando un ristretto margine di manovra alle oscillazioni.
Nel secondo grafico ho disegnato un'evolvente parabolica di resistenza che se violata lascerà spazio per un rialzo.
Non resta che attendere l'evoluzione del mercato odierno.
Buon trading a tutti.


Dollaro: è debolezza strutturale
La corsa dell'economica americana è entrata ufficialmente in una seconda fase. Riportati gli indicatori economici in positivo grazie alla ormai consolidata ripresa interna occorre procedere con un ulteriore avanzata attraverso l'incremento delle esportazioni.
Il mix dollaro forte / prezzo del petrolio elevato ha fino ad oggi garantito enormi ritorni economici agli USA che restano fra i principali produttori petroliferi.
In questo contesto si inserisce l'indebolimento del dollaro in corso da alcune settimane che favorirà l'esportazione dei prodotti americani.
Il primo grafico mostra il Dollar Index sul quale ho evidenziato l'area di debolezza da cui è scaturita la violazione ribassista di queste ultime settimane. Il secondo grafico riguarda il cross EURUSD che di conseguenza mostra un euro forte in risalita che creerà non pochi problemi all'esportazione dei prodotti europei.
Unica nostra consolazione sarà pagare il petrolio un po' meno.
Buon trading a tutti.


FTSEmib: rialzi di serie B
È da parecchio tempo che non scrivo della borsa italiana, sembra proprio necessario un aggiornamento della situazione.
Nel 2015 pensavo che il destino ribassista degli indici italiani fosse segnato e che il mercato sarebbe sceso fino hai livelli minimi del 2010: la realtà mi ha dato torto e la cosa in conclusione non mi dispiace più di tanto, significa in fondo vivere in un paese che ha ancora un minimo di credibilità finanziaria e che non tutti scappano verso nuovi mercati.
Ma vediamo un po' cosa è successo dal punto di vista tecnico. Il grafico che ho preso in esame è quello dell'indice COMIT che era caratterizzato per avere un'evolvente parabolica di resistenza di lungo periodo che univa i principali massimi e che alla fine del 2016 è stata violata al rialzo. Il 2017 è iniziato con un piccolo pull back rialzista proprio a questa evolvente parabolica che ha confermato la bontà del segnale.
Il movimento del grafico in corso è inserito all'interno di un canale parabolico pluriennale che suggerisce quali possono essere gli sviluppi del mercato nei prossimi anni. E' certamente un segnale positivo ma di sicuro non assisteremo a proiezioni paraboliche eccezionali, al massimo si tornerà entro il 2022 al livello del precedente doppio massimo del 2001-2008 a 2200 punti.
Il cammino rialzista non sarà esente da ostacoli, primo fra tutti il massimo del 2015 che potrebbe respingere presto il rialzo in corso e rallentare così la crescita del 2017.
Quindi se avete titoli azionari italiani in portafoglio e sono in sofferenza questo non è certamente il mommento adatto per liberarvene.
Io preferisco non aprire posizioni.
Buon trading a tutti.

