DOW JONES: importante test dei supporti

Il mercato americano da diverse settimane ormai procede con nuovi record storici, nulla lo ferma. Oggi scrivo questo post perché proprio sul mercato americano si è palesata un'occasione di trading molto interessante che non voglio lasciarmi sfuggire che voglio condividere con voi. L'indice Dow Jones, si proprio lui il vecchio Dow Jones, ha disegnato un grafico che se analizzato con le evolventi paraboliche suggerisce di tenere d'occhio i livelli 20800 e 21150. Il grafico settimanale mostra che eventuali aperture o chiusure settimanali al di sotto del valore di 20800 punti sarebbe interpretabile come una forte momentanea debolezza dell'indice che ci suggerisce di starli lontano. Viceversa sviluppi rialzisti al di sopra dell'evolvente parabolica di supporto sarebbero da interpretare positivamente. Rialzi oltre i 21250 suggerirebbero di incrementare le posizioni rialziste. Il grafico giornaliero più sotto è ancora più esplicito e preciso. Io apro posizioni rialziste con stop loss 20800. Buon trading a tutti dow jones dow jones chart

DAX: attenti a due livelli importanti

Fra gli analisti va per la maggiore la Germania, tutti la chiamano la "locomotiva" tedesca  e hanno ragione considerati i ritmi di crescita inarrestabile che di anno in anno vengono registrati, io mi unisco volentieri a questo coro e dico la mia sul Dax30. Della Germania e dell'indice DAX ne avevo già parlato in passato e nel post del 10 ottobre 2016  "Indice Dax: proiezioni rialzista pluriennali" fornivo spunti importanti agli investitori di lungo periodo o  "cassettisti". Confermo tutto e aggiungo che il mercato tedesco continua ad essere molto bene impostato dal punto di vista tecnico fornendo una visione d'insieme davvero solida. Se utilizziamo le evolventi paraboliche per proiettare verso il futuro le potenziali escursioni rialziste dell'indice DAX c'è spazio per un rialzo di ulteriori 7000 punti entro il 2021. Il post del 10 ottobre però non era stato scritto per il trading di breve periodo essendo privo di indicazioni sui livelli d'ingresso e sugli stop loss. Oggi riprendendo il discorso cercando di essere più preciso e certamente più utile a quelli che come me operano sul medio-breve periodo. Quindi lasciamo per un attimo da parte la proiezione rialzista del 2021 a 19000 punti e concentriamoci sull'attuale situazione del 2017. La strategia di trading su cui ho impostato il mio piano si basa sull'osservazione di due segnali principali, vediamo se riesco a spiegarmi chiaramente:
  1. il primo è il livello della resistenza a 12430 (precedente massimo storico) che se verrà violato lascerà spazio ad un ulteriore rialzo di circa 2000 punti prima che l'indice incontri un'altra resistenza (ma quale resistenza? Tranquilli, poi la vediamo) ;
  2. il secondo segnale è fornito dal supporto dinamico dell'evolvente parabolica che da due anni guida il movimento dell'indice. Il cedimento di questo supporto fornirà il segnale di una momentanea netta predominanza delle vendite.
Nel grafico sotto ho cercato di illustrare le due possibilità. Per vedere una delle due violazioni non è detto che occorra attendere ancora, è probabile che si verifichi presto, magari oggi stesso. dax30 index chartMentre scrivo l'indice si trova in area 11950 punti e sta testando l'evolvente parabolica di supporto la cui violazione condurrà l'indice alla ricerca del supporto primario rappresentato dall'evolvente parabolica ultra decennale che transita ora in area 10500. Nel grafico sotto (mensile) ho allargato la visione d'insieme della situazione. Al rialzo la nuova resistenza si trova a 14300 punti mentre se dovessimo scendere si ritorna a 11000. Dimenticavo, i maestri dal trading sconsigliano di impostare strategie ribassiste su mercati al rialzo, quindi valutate voi se è il caso di avventurarvi nell'apertura eventuali di posizioni short. Se non sono stato chiaro scrivete pure nei commenti. Buon trading a tutti. dax index chart

Campari: c’è spazio fino a 16 euro.

C'è un gioiellino nel listino italiano che zitto zitto ha fatto molto bene e ha dato grandi soddisfazioni ai suoi manager ed azionisti. Si tratta di Campari che nel 2009 rimbalzava sul livello dei 2 euro ed oggi si ritrova prossima ai 10. Ne avevo già  parlato il 30 settembre 2014 con il post "Campari sul lungo periodo potrebbe fare il botto", leggetelo, è ancora attuale. Prima di parlare di analisi tecnica mi pare doveroso dire qualcosa su chi ha reso possibile questo piccolo miracolo finanziario.  Si tratta di Bob Kunze-Concewitz in Campari dal 2005. bob kunze concewitzBob Kunze-Concewitz, che dal maggio del 2007 è diventato il CEO del Gruppo Campari, proviene dalla Procter & Gamble dove ha svilppato la sua carriera fino ad essere nominato Global Corporate Marketing Director della divisione Prestige Products. Con il suo ingresso in Campari sono state sviluppate nuove strategie di marketing per molti marchi internazionali del Gruppo. Complimenti Bob, bel lavoro! Oggi con il titolo a 9,64 direi che è arrivato il momento di aggiornare l'analisi. I punti chiave della svolta rialzista sono la violazione del livello a 6 euro della primavera 2015 quando i prezzi sono andati oltre l'evolvente parabolica di resistenza. Da quel momento l'oscillazione dei prezzi si è sviluppata in maniera regolare e parabolica all'interno di un canale. La proiezione dei prezzi all'interno del canale parabolico di rara regolarità suggerisce un ulteriore sviluppo rialzista per l'autunno del 2018 fino al livello 16 euro. Per la fine del 2018 è prevista la fine del ciclo rialzista. a veniamo ora al trading: per chi non ha sfruttato il trend rialzista e volesse entrare consiglio di attendere con pazienza la violazione del massimo storico a 10,30 (stop loss subito sotto a 10). Oltre quel livello la spinta rialzista dovrebbe correre rapida fino a 12,50. Personalmente sconsiglio di entrare ora perchè l'operazione richiederebbe stop loss troppo ampi (sotto i 9 euro). Buon trading a tutti. campari chart

EURUSD nel 2017 obiettivo 0,96

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È arrivato il momento di tornare a parlare di forex, di EURUSD in particolare. Nel post precedente del 18 agosto 2016, "EURUSD pronto a prendere una direzione" con i valori a 1,133 avevo evidenziato come il dollaro fosse destinato ad arrivare nel giro di qualche mese alla parità con l'euro prima di invertire la direzione del trend. Il cross è arrivato a 1,035 dove ha rimbalzato portandosi oggi in area 1,070. Da quel post sono passati 5 mesi e possiamo riprendere il discorso sfruttando le indicazioni che nel mentre sono arrivate dal mercato. Per capire meglio la dinamica del movimento in corso ho allargato il punto di vista ed ho utilizzato un grafico mensile trentennale. Questo consente di mettere in relazione i due massimi del 1992 e del 2008 e l'area di minimi 2000-2001. L'evolvente parabolica di resistenza disegnata sui massimi del periodo 2000-2017 aiuta a comprendere la dinamica in corso che è orientata in direzione del livello 0,96 dove si incrociano il supporto dinamico è quello statico. Proprio lì converge il grafico che nella seconda parte del 2017 potrebbe rimbalzare e invertire il trend per iniziare così una nuova fase di forza dell'euro. Dal grafico settimanale ho ricavato dettagli più accurati che consentono di ipotizzare uno scivolamento graduale verso 0,96 entro ottobre 2017. Nel mentre sono favorite le operazioni di trading ribassiste, il prossimo rimbalzo in area 1,085-1,095 consentirà di aprire una operazione short fino a 1,035 (stop loss 1,110). Quindi occhi aperti e buon trading a tutti. grafico EURUSD - chart grafico EURUSD

Tesla Motors: faccio il tifo per lei

Oggi parliamo di futuro, di un mondo senza petrolio. Fino al 2015 anche solo pensare ad un mondo senza petrolio più che un futuro lontanissimo ed irraggiungibile pareva proprio fantascienza. Poi il rapido evolversi del mercato automobilistico nel 2016 ha lasciato intravedere alcune crepe nel sistema auto/petrolio. Fino ad allora il mercato automobilistico sembrava destinato a svilupparsi lentamente su canali tradizionali rispettando l'eterna alleanza non scritta con i petrolieri. Poi il 31 marzo del 2016 Elon Musk CEO e maggiore azionista di Tesla ha presentato la Model 3 (qui il video integrale della presentazione), dal costo compreso tra i 35 e i 40.000 dollari, progettata e costruita per andare ad insidiare le quote di mercato del cosiddetto segmento "c" dove per anni indisturbate BMW con la serie 3 e Mercedes con la classe C appunto, hanno fatto il bello e il cattivo tempo. Per dare l'idea del fenomeno Tesla pensate che il giorno della presentazione gli ordinativi hanno raggiunto le 130.000 unità. Il veicolo può essere ordinato effettuando ad un bonifico di 1000 dollari, quindi Musk mentre parlava stava incassando 130 milioni di dollari senza ancora aver prodotto un solo esemplare destinato alla vendita. Nei tre giorni successivi alla presentazione gli ordinativi raggiunsero le 500.000 unità facendo lievitare la raccolta di liquidità della Tesla Motors a mezzo miliardo di dollari. E' stato un così vasto successo che i manager Tesla hanno dovuto rivedere tutti i piani produttivi. Dal punto di vista finanziario l'operazione non ha precedenti, per poter raccogliere tanto denaro qualsiasi produttore in passato ha dovuto procedere con complessi aumenti di capitale, ma a Elon Musk è bastato presentare un nuovo modello. Oggi i giornali hanno riportato la notizia che la Gigafactory, l'immensa fabbrica voluta da Musk nel deserto che quando sarà ultimata darà lavoro a 6000 persone, ha iniziato la produzione di batterie al litio per le vetture Tesla. Elon Musk e il partner Panasonic ne avevano annunciato la costruzione quattro anni fa e ora la fabbrica è finalmente attiva anche se solo parzialmente. A regime dovrà sfornare batterie a sufficienza per tutta la produzione Tesla che dovrebbe attestarsi solo per la model 3 a 500.000 vetture l'anno. Ma con tutta questa carne al fuoco il titolo in borsa come si sta comportando? Tesla è una vera e propria miniera d'oro, il titolo nel 2013 valeva poco più di 30 dollari ed oggi è a 228 dollari con un incremento di oltre il 700% in tre anni. I prezzi tra i 180 e i 200 dollari reagiscono al rialzo con una forza che lascia pensare vi sia notevole interesse da parte degli investitori sul titolo. Graficamente i movimenti degli ultimi due anni hanno creato le basi per lo sviluppo all'interno di un canale orientato positivamente che potrebbe proiettare il titolo nei prossimi due anni in area 500 dollari. Non so cosa farete voi mai io oltre a comprare un po' di Tesla faccio pure il tifo per lei. grafico Tesla - tesla chart

Oro, in arrivo un rimbalzo?

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Dopo l'election day americano e la fiammata della borsa di New York che ha regalato nuovi massimi storici, gli investitori si interrogano sul futuro. Ma veramente l'elezione di Trump favorirà lo sviluppo economico? A giudicare l'euforia della borsa americana di queste settimane sembrerebbe di sì anche se il nuovo presidente non si è ancora insediato. Il rimbalzo dei mercati però potrebbe momentaneamente interrompersi per le prese di beneficio dei fondi e degli investitori istituzionali che devono rendere conto entro l'anno dei propri risultati. In questi frangenti una quota importante dei capitali viene dirottata verso i beni rifugio come l'oro. E a guardare il grafico dell'oro ci sarebbe da pensare che c'è veramente aria di rimbalzo. La discesa dei prezzi in concomitanza della salita dei mercati potrebbe arrestarsi e dare il cambio nell'alternanza fra salita e discesa. Nei prossimi giorni l'oro testerà i supporti in area 1140 preparando così il terreno a un 2017 che dovrebbe restringere il campo l'oscillazione dei prezzi. Ho disegnato due evolventi paraboliche quasi parallele per tenere conto della volatilità, la prima transita sulle chiusure mentre l'altra, più bassa tocca i minimi delle candele che ho scelto. L'incontro di queste con la resistenza dinamica disegnata in rosso circoscrive il campo d'azione del 2017. La fuoriuscita al ribasso, sempre possibile, sarebbe per me una sorpresa, da sfruttare eventualmente con una strategia Short. Buon trading a tutti. grafico oro - chart gold

Unicredit: la luce in fondo al tunnel

Mentre la comunità finanziaria è in attesa del "Strategy Day" che è in agenda per il 13 dicembre si susseguono i pronostici sull'ammontare della ricapitalizzazione. Credit Suisse stima che l'aumento sarà di 10-13 miliardi di euro ed il target price viene fissato a 2,3 euro. Intanto la cura di Jean-Pierre Mustier prende corpo e dalle filiali trapela l'apprezzamento per un graduale ritorno al core business  con l'abbandono delle attività non bancarie. Gli impiegati della banca dovevano prodigarsi in vendite di televisori, tablet ed elettrodomestici vari trascurando il mestiere di bancari. Pare che resterà l'acquisizione di contratti rca che ormai è considerata un'attività "compatibile" e strutturale. L'analisi tecnica non lineare intanto suggerisce che la pluriennale fase negativa si stia esaurendo e che a metà del 2017 assisteremo ad un cambio di trend. Purtroppo la ripresa sarà preceduta da una ulteriore perdita di valore verso 1,70-1,50 enon mi sembra ora quindi il momento di investire sul titolo. La nuova fase positiva sarà una "vera nuova primavera" che ha le caratteristiche per durare a lungo e regalare agli investitori pazienti le soddisfazioni che meritano. (il grafico più sotto è solo un ingrandimento del primo). Buon trading a tutti. grafico unicredit grafico unicredit

Generali: un 2017 di sofferenze

Pochi giorni fa all’Investor Day di Londra il ceo del Gruppo Generali Philippe Donnet ha presentato l’aggiornamento del piano strategico 2015/18. Gli obiettivi del piano prevedono investimenti in innovazione tecnologica per la razionalizzazione della macchina operativa. E' stato raggiunto un accordo con Microsoft, finalizzato al miglioramento dell’efficienza di dipendenti, agenti e partner della compagnia, migliorare i processi operativi e aumentare così i ricavi. La partnership ha lo scopo di creare una piattaforma innovativa che consenta ai dipendenti di utilizzare servizi avanzati per la collaborazione e la comunicazione. Il numero uno della compagnia assicurativa ha poi smentito le voci sulla possibilità che la società stesse valutando di ridurre la forza lavoro di circa 8000 unità. A seguito della presentazione del piano strategico (5 miliardi di dividenti aggregati e flussi di cassa cumulati di 7 miliardi nel triennio 2015/18), JP Morgan ha confermato il rating overweight (target price a 14 euro), invece Mediobanca Securities ha mantenuto il giudizio outperform, alzando però il target price da 14,5 a 15,5 euro. Io non riesco a condividere tutto questo entusiasmo, prima di vedere qualche beneficio dall'innovazione promessa passerà del tempo e con un contesto di pesante difficoltà del mercato italiano non riesco a comprendere come il titolo possa improvvisamente invertire il suo trend negativo. Saranno invece mesi di passione e sofferenze per Generali e per i suoi azionisti, il suo valore scenderà ancora. La discesa si protrarrà per tutto il 2017 e parte del 2018 quando raggiungerà e violerà il minimo del 2012 a 8,15 euro. Potrebbe scivolare fino a 7 euro o poco meno ma sarebbero livelli su cui si concentrerebbero acquisti massivi provenienti da tutto il mercato compresi i grandi investitori. Sarebbe un vero cambio di trend storico. Solo allora il piano strategico avrà efficacia, non prima. Fuori dal portafoglio fino al 2018. Buon trading a tutti. generali grafico - chart

ENEL obiettivo 2 euro

Ieri Banca IMI ha migliorato il giudizio su Enel ed ora, dopo il ribasso subito dal titolo negli ultimi due mesi, consiglia di acquistare le azioni con obiettivo 4,5 euro. Sempre ieri invece Exane ha timidamente limato il target price da 4 a 3,9 euro dichiarandosi neutrale sul titolo. Non conosco gli analisti che hanno fatto il report ne le ragioni che li hanno portati a queste conclusioni ma devo dire che osservando i grafici le cose appaiono decisamente diverse. A mio parere l'impostazione è molto negativa e la situazione è peggiorata da un paio di settimane quando è stata violata l'evolvente parabolica di supporto che ha aperto la strada ad un ribasso strutturale. Tale situazione solitamente si verifica quando mani forti si liberano del titolo. Enel a questo punto guidato da un trend negativo ben incanalato potrebbe dirigersi verso i 2 euro e raggiungerli nel giro di tre anni o poco più. Enel quindi non è un titolo da tenere nel cassetto come dicono gli esperti ma va venduto e subito. Buon trading a tutti. GRAFICO ENEL CHART

AXA: splendida impostazione rialzista

Il mercato italiano è in crisi, trovare titoli impostati al rialzo diventa ogni giorno più difficile. Quindi, piccola pausa con Milano, oggi capatina virtuale a Parigi per vedere come stanno i nostri "cugini"francesi (ma poi perché cugini? Boh!). Prima di avventurarmi nell'analisi di un singolo titolo ho esaminato l'indice CAC40 e devo dire che l'ho trovato in salute. Sarà oggetto di un nuovo post a breve con i consueti grafici, intanto vi anticipo che è alle prese con una resistenza importante che se verrà superata porterà il mercato francese verso un rialzo strutturale. L'analisi di alcuni indicatori fa ben sperare per la tenuta dei supporti nei prossimi mesi. L'eventuale tenuta di questa resistenza nel 2017 sarebbe un problema per il mercato francese. Per la maggior parte degli italiani AXA è semplicemente una compagnia assicurativa come tante e non sa che invece è un colosso che lavora in oltre 60 paesi e può vantare oltre 100 milioni di clienti. Il suo grafico è simile al grafico dell'indice CAC40, l'impostazione è decisamente rialzista e come il CAC40 fra se ed il lungo rialzo pluriennale c'è una resistenza che potrebbe cambiare di molto le cose. Per superare la resistenza basterebbe un 2017 un po' frizzante giusto quel tanto per convincere gli indecisi che il titolo ha potenzialità notevoli. Le proiezioni temporali rialziste portano il titolo ad oltre 42 euro nel 2020-2021 con un rialzo di quasi il 100% in quattro anni. Il segnale di tenerlo dentro o fuori dal portafoglio è fornito dall'evolvente parabolica di supporto la cui tenuta è fondamentale per lo sviluppo rialzista del trend. In caso di violazione il segnale preannucierebbe un forte ribasso, occhio quindi allo stop loss. Buon trading a tutti. axa20161113_03

Intesa Sanpaolo gigante dai piedi d’argilla

Ho chiesto ad un amico di mandarmi una manciata di nomi di titoli di suo interesse da analizzare. Così tanto per scherzare, un'innocente sfida tra amici. Non potevo immaginare che avesse un problema con il suo portafoglio titoli. Su sei titoli in elenco cinque sono orientati al ribasso e ignoravo anche che di questi ben quattro fossero titoli bancari. Ora mi tocca dirle che deve iniziare le pulizie e deve alleggerire il tutto magari con delle perdite senza contare che potrei sbagliare. Fra i vari titoli mi ha elencato Intesa di cui oggi vi mostro l'esito dell'analisi del titolo. Parlando di analisi tecnica le banche italiane hanno dei problemi e Intesa Sanpaolo non fa eccezione. Sono sicuro che il bilancio di Intesa è super a posto ed a prova di critica ma l'analisi tecnica, perlomeno quella che pratico io, ha lo scopo di cogliere le contraddizioni tra quanto emerge dai grafici e le indicazioni di analisi fondamentale. E dal grafico di Intesa non arriva nulla di buono visti che la formazione dei prezzi segue un ventaglio di linee di tendenza che convergono verso un punto posizionato a meno di 0,8 nel 2020-2021 con una perdita di circa il 60% dal valore odierno. Ho poi  disegnato due evolventi paraboliche di resistenza che affondano verso il punto in cui convergono le linee di tendenza confermando che esiste una spazio libero per lo sviluppo ribassista del prezzo del titolo. L'evolvente parabolica di supporto risulta invece violata a giugno e il rimbalzo che ne è seguito non è stato abbastanza forte da tornare sui livelli precedenti. Ora di fronte a un pull back ribassista di queste dimensioni non resta che attendersi un forte movimento al ribasso. Buon trading a tutti. grafico intesa sanpaolo

Luxottica: pronta per il rialzo

Il mio lavoro di pianificazione di un programma di investimenti sul mercato tedesco procede e sono soddisfatto per il risultato che si sta delineando. Continuo a guardare anche gli indici del mercato italiano senza però riuscire a farmi un'idea precisa di quale possa essere il futuro del nostro mercato, alcuni grafici mostrano potenziali imminenti rialzi altri lanciano segnali ribassista. Nel frattempo ho esaminato i grafici di alcuni titoli italiani ed ho trovato qualcosa di interessante che potrebbe dare qualche soddisfazione agli investitori affezionati al mercato italiano. Luxottica, che dopo uno strabiliante 2015 ha avuto un difficile 2016, sembra aver raggiunto un livello di prezzo interessante. L'area 40-45 euro rappresenta una zona test dove gli investitori manifestano il loro rinnovato interesse per il titolo. L'analisi condotta con le evolventi paraboliche suggerisce di entrare sul titolo e mantenere le posizioni di lungo periodo fino al raggiungimento nel 2019 dei 68-70 euro dove si formerebbe un doppio massimo. Stop loss alla violazione dall'evolvente parabolica di supporto. Buon trading a tutti grafico luxottica chart