APPLE: analisi di lungo periodo

steve-jobsQuella di Apple è una delle più belle storie della finanza dei nostri anni. Partita da zero ha raggiunto le vette più alte fino a toccare il record del titolo più capitalizzato del Nasdaq. Indubbiamente la presenza di Steve Jobs al comando dell'azienda è stato sentito dal mondo degli investitori come fattore determinante per il successo planetario dei suoi prodotti e del suo business in generale. Oggi tutto è cambiato, il suo fondatore non c'è più e soprattutto non ci sono più i massimi storici del titolo persi orma da oltre un anno. A mio modo di vedere il megaciclo positivo che ha segnato un'era si è concluso e all'orizzonte non pare vedersi nulla di buono. Il grafico su cui ho disegnato le evolventi paraboliche mostra il vecchio canale orientato positivamente abbandonato per il nuovo canale che non essendo proiettato verso l'alto non rappresenta certamente un invito a comprare. Resto lontano dal titolo, non mi pare si possa definire un buon affare. Buon trading! chart APPLE chart APPLE

Ho inserito Mediaset nella lista della spesa

Non ho nessuna voglia di scrivere di Berlusconi e della sua storia di imprenditore e/o di politico. Sinceramente mi interesse molto poco e considero veramente fuorviante farsi un'idea di Mediaset e del suo valore sulla base delle quotidiane disavventure del suo fondatore. Certamente molti trader speculano sulla buona o brutta notizia (ovviamente dal punto di vista di Berlusconi) che di giorno in giorno fa oscillare il titolo, facciano pure, a me non interessa quel tipo di trading, preferisco i grandi cicli come quelli di Mediaset. Iniziamo dal grafico weekly. L'analisi tecnica lineare (linea Blu) e l'analisi tecnica non lineare (evolvente parabolica rossa) forniscono le medesime informazioni: il lungo ciclo ribassista si è concluso con il minimo storico del giugno 2012 e la violazione delle due resistenze ha dato il via al nuovo ciclo rialzista. Quanto durerà questo ciclo positivo o di quanto salirà per il momento non lo so, ma sono sicuro che darà delle soddisfazioni. Per acquistare il titolo aspetto che ritorni a testare il livello 2,55 che ho evidenziato con una linea rossa nel secondo grafico. Spero che continui a muoversi dentro il canale parabolico. Non resta che attendere qualche settimana (4 o 5 al massimo). GRAFICO MEDIASET mediaset grafico daily

ENI: analisi di lungo periodo

Da quasi cinque anni il titolo ENI oscilla fra i 12 e i 19 euro, sono un lontano ricordo i 29 euro del 2007. I trader si sono ormai abituati a comprare a 12 e vendere a 19 e gli azionisti si sono abituati a incassare i dividendi aspettando tempi migliori. Ma qualcosa sta cambiando, la lunga fase accumulativa volge al termine e chi aspettava un ritorno a 12 euro per ricomprare molto probabilmente ha perso quel treno. Oltre al consueto utilizzo dell'analisi tecnica lineare e non lineare ho utilizzato le tecniche di Gann per procedere all'individuazione della conclusione del ciclo positivo iniziato con la quotazione del titolo e non ancora conclusosi. Il risultato è che nel giro di circa 150-155 settimane il titolo potrebbe concludere il ciclo positivo con un ultimo strappo che segnerà il suo massimo storico. Ma quale sarà il livello che verrà raggiunto nel settembre 2016? Ci sono molte probabilità che il tutto si esaurisca con un doppio massimo e che quindi il titolo possa arrivare al massimo a 29 euro. E' comunque possibile che violato il precedente massimo il titolo abbia un ulteriore strappo rialzista fino a trovare la linea di resistenza passante per i 34 euro. Non sono rialzi stratosferici ma in attesa di scoprire quale titolo avrà prospettive di performance superiori non posso trascurare la prospettiva di inserire ENI in portafoglio. Attendo i 16,50 poi intervengo in acquisto. Buon trading! grafico eni grafico eni

Landi Renzo osservata speciale

Nelle scorse settimane ho letto un interessante articolo su Landi Renzo che illustrava le strategie future della società e alcune considerazioni mi hanno favorevolmente colpito. Ho così deciso di mettere sotto osservazione il titolo.
Landi Renzo opera nel settore auto che attualmente sta soffrendo profondamente gli effetti della crisi economica. La società è leader nella trasformazione di motori da benzina a gpl e metano. E' una nicchia di mercato che nel giro di pochi anni probabilmente si assottiglierà per lasciare spazio a nuove tecnologie, e l'azienda, consapevole di questo destino, ha lanciato un maxi piano di ristrutturazione che comprende la creazione di un centro di ricerca dislocato in 15000 mq di laboratori nei quali verranno esplorate nuove tecnologie e nuovi carburanti compreso l'idrogeno. Il piano non prevede lo sviluppo di soluzioni esclusivamente elettriche sulle quali stanno già operando i principali costruttori mondiali di autoveicoli (in quel caso effettivamente non ci sarebbe nulla da trasformare...).
Il titolo fin dalla quotazione perse in pochi mesi la metà del suo valore per poi recuperare fino al record storico dei 5 euro nell'estate del 2008. Bastarono pochi mesi per far nuovamente oscillare il titolo fin sotto i 2 euro a cui è seguito un nuovo recupero. La volatilità ha poi lasciato spazio alla discesa che è diventata strutturale portando il titolo ad oscillare al di sotto di un euro.
Lo studio del grafico mostra come questo trend negativo sia molto ben rappresentato dalla linea di tendenza rossa che interseca le varie fasi storiche e che oggi accompagna la discesa del titolo.
Ad agosto il titolo ha violato il supporto a un euro e sta ora testando i 0,9 euro. A mio modo di vedere il movimento in corso è la propaggine finale di un ciclo pluriennale negativo che potrebbe concludersi alla fine del 2013 o al massimo a gennaio 2014 quando, ormai asfittico, dovrebbe riprendere quota verso un nuovo ciclo positivo.
Metto in agenda il tutto.
Buon trading!

landi renzo

DAX 30 – se reggono i supporti…

germaniaLa situazione dei mercati europei è particolarmente complessa. Da una parte ci sono paesi in crisi come Grecia, Portogallo, Italia e Spagna e dall'altra i paesi scandinavi e la Germania Nel mezzo c'è l'Inghilterra, la Francia e l'Olanda. Brutta storia che causa tensioni a tutti i livelli sia politici che sociali. I grafici forniscono una fotografia dell'Europa che descrive meglio la situazione di qualsiasi commento giornalistico: fra tutti gli indici europei l'unico che ha superato i precedenti massimi è il mercato tedesco. Il grafico al momento risente della fase negativa che sta attraversando i mercati e il ribassi delle scorse settimane hanno riportato l'indice al di sotto del precedente massimo. Ciò non significa che l'impostazione positiva sia compromessa, anzi questo ribasso potrebbe rivelarsi un test di tenuta dei supporti che convincerebbe gli investitori a dirottare ulteriori investimenti sul mercato tedesco innescando un ulteriore rialzo. Direi che ci sono i presupposti iniziali per considerare seriamente l'idea di inserire il mercato tedesco in portafoglio. Vedremo nei prossimi giorni. DAX 30

FTSE 100 – attendo segnali

Lascio per il momento il mercato USA e attraverso l'oceano Atlantico ed inizio l'analisi dei mercati europei. Oggi analizzo il FTSE100 di Londra che pur non mostrando segnali negativi appare debole al confronto con il mercato americano. A Londra come in tutto il resto d'Europa c'è preoccupazione per la crisi e l'indice FTSE 100 ne mostra gli effetti non avendo ancora trovato la forza di superare i minimi precedenti. L'impressione che si ha guardando il grafico di Londra è che si possa assistere a movimenti laterali protratti nel tempo piuttosto che ad una crescita strutturale con conseguente violazione del massimo storico. In questo momento l'uso delle evolventi paraboliche non offre particolari indicazioni. Non mi resta che attendere segnali più netti e chiari. FTSE 100

Nasdaq – analisi di lungo periodo

Oggi analizzo l'indice Nasdaq. A differenza del Dow Jones e dello S&P500 che hanno superato i rispettivi massimi storici e si muovono ora su valori mai raggiunti prima, il Nasdaq deve fare i conti con il suo passato e gli eccessi del 2001 quando il miraggio della new economy aveva spinto l'indice a superare i 5000 punti. Non sarà certamente semplice andare ad intaccare quel record pazzesco frutto di un isterismo generale che portò Tiscali ad una capitalizzazione di borsa pari a quella espressa in quel momento dalla FIAT. Questo non significa che quel record sia inavvicinabile, tutto può succedere sui mercati, diciamo che per ora la cosa appare possibile ma difficile da realizzarsi anche se molte cose da allora sono cambiate. Anche l'indice Nasdaq si sta muovendo all'interno di un canale parabolico orientato positivamente e credo che continuerà a restarci fino a quando lo faranno gli altri indici USA. Nel suo procedere al rialzo anche l'indice Nasdaq è stato influenzato dalla presenza della trend line cugina di quella già vista sull'indice S&P500. Per ora mi fermo qui riservandomi di tornare sull'indice Nasdaq per approfondire le tematiche legate alle trend line di lungo termine che si possono disegnare a vario titolo. Nasdaq

S&P 500 – analisi di lungo periodo

Fra gli indici dei mercati USA questo è uno di quelli che preferisco. Credo che meglio di altri rappresenti correttamente la situazione del mercato e a differenza del Dow Jones le indicazioni fornite sono sovente di gran lunga più precise. Il grafico fornisce interessanti spunti d'analisi sia in termini di tempo che di livello raggiunto. La fase di breve termine è negativa e rispetto al massimo storico a 1687 del 22 maggio scorso l'indice ha perso 100 punti. Al momento si muove all'interno di un canale parabolico entro il quale l'indice presumibilmente nei prossimi 18 mesi oscillerà fino a raggiungere i 2000 punti. Qui potrebbe incrociare una trend line che dal lontano 1995 sta interferendo non poco. Se a questo aggiungiamo l'effetto psicologico che inconsciamente tutti noi subiamo al raggiungimento dei livelli con cifra tonda il gioco è fatto. Credo che a quel punto si possa succedere qualcosa di importante come ad esempio una violazione dell'evolvente parabolica di supporto con conseguente forte ribasso del mercato. E' anche possibile che vengano superati i 2000 punti e la trend line, in questo caso lo strappo rialzista potrebbe essere notevole. E' ancora presto per parlare del 2015 ma è bene tenere conto fin da subito di quanto il grafico ci ha rivelato. chart S&P 500

Analisi Dow Jones

Oggi analisi del Dow Jones, l'indice più analizzato al mondo. E' un momento difficile per i mercati e il calo di questi giorni, alla ricerca di un supporto, certo non aiuta. Credo che la discesa continuerà fino al raggiungimento del livello del precedente record storico del 2007. Poi con uno o più rimbalzi la fase positiva potrebbe riprendere la corsa. Eventuali violazioni ribassiste farebbero squillare più di un campanello d'allarme. Per ora ci serve sapere che l'indice segnala un'impostazione positiva nel lungo periodo e negativa nel breve. dow jones dow jones

ENEL – analisi di medio e lungo periodo

C) medio/breve periodo

trading 30 aprile 2014

analisi

L'analisi dell'evoluzione dei prezzi degli ultimi tre anni rivela un quadro sufficientemente chiaro che potrebbe facilitare l'elaborazione di una strategia di trading efficace. Il grafico mostra come il movimento si sia mosso fino ad oggi con una certa regolarità all'interno di un canale parabolico che ho disegnato in azzurro e che per comodità chiamerò "primario". Al momento è un corso un movimento orizzontale all'interno della parte alta di un canale parabolico secondario orientato negativamente che ho colorato in rosso. Di questo secondo canale ho voluto mostrare un ingrandimento per fornire un quadro ancora più chiaro dei movimenti giornalieri delle ultime settimane. L'ipotesi evolutiva più plausibile dovrebbe essere un susseguirsi di giornate positive e negative con escursioni di prezzo all'interno del canale parabolico rosso per le prossime 4 o 5 settimane con un percorso di avvicinamento all'evolevente parabolica di supporto azzurra del canale primario. La violazione dell'evolvente parabolica rossa di resistenza sarebbe letto come un segnale rialzista.

strategia

Per chi ha in portafoglio il titolo come nel mio caso ritengo sia opportuno mantenere la posizione in attesa che si esaurisca la fase laterale. Invece per chi non ha il titolo in portafoglio occorre attendere il segnale d'ingresso che verrà fornito dalla violazione dell'evolvente parabolica rossa di resistenza. grafico enel - chart grafico enel - chart

B) trading semplificato: lungo periodo - scenario evolutivo

impostazione strategica per grandi fondi e cassettisti

aggiornamento del 30 aprile 2014

Il ciclo positivo innescato a a luglio del 2012 a seguito del raggiungimento del minimo storico a 2 euro si sta sviluppando muovendosi all'interno del largo canale parabolico. Al momento il rialzo si è arrestato a seguito del raggiungimento del livello 4,18 dove confluisco resistenze dinamiche e statiche. Il movimento in corso lascia immaginare che per alcune settimane il titolo possa oscillare orizzontalmente per poi andare a testare il livello 3,75. Il cedimento di quest'ultimo potrebbe lasciare spazio a ribassi fino a 3,30 da dove dovrebbe ripartire il rialzo strutturale. La fuoriuscita dal canale parabolico con violazione dell'evolvente parabolica di supporto sarebbe da considerare come segnale fortemente ribassista. grafico enel - chart  

ENEL: alla ricerca di un supporto

ENEL è uno dei titoli maggiormente presente nei portafogli dei cassettisti che in questi anni hanno sofferto e gioito. Eppure il business nel quale il titolo è inserito non avrebbe dovuto riservare sorprese. Questi sono i misteri del mercato. Ma non è finita, la situazione grafica nella quale si trova Enel è decisamente eloquente.

La fase attuale è inserita in un canale parabolico orientato negativamente. Con delle frecce rosse ho evidenziato la resistenza  che dovrà essere superata per poter tornare a parlare di fase positiva.

Applicando al grafico Fibonacci uno dei livelli suggeriti per la fine del trend negativo sembra essere 1,94 euro.

Evidentemente per gli investitori incide il difficile momento di crisi generale e considerano Enel come un titolo non ancora appetibile.

Con calma si potrebbe valutare la possibilità di inserirlo fra i titoli venduti allo scoperto.

Buon trading a tutti.

grafico enel

Generali: situazione complicata

Con la nomina di Mario Greco il Board di Generali aveva lanciato un messaggio ai mercati che avevano reagito positivamente. Il rialzo è stato continuo ed in otto mesi il valore del titolo era cresciuto da 8,50 a 14,00 euro. Un guadagno notevole per gli investitori. Poi però sono arrivati i realizzi di tutti quelli che in area 12-14 euro considerano esaurito lo slancio e Generali ha ricominciato ad indebolirsi. La difficile congiuntura economica e la fase elettorale che ha restituito un parlamento che non ha i numeri per governare stabilmente  poi hanno fatto il resto convincendo anche i dubbiosi a realizzare i guadagni. A guardare bene i grafici ci si accorge che i guai di Generali non sono ancora terminati e che la fase positiva, quella lunga e potente, non è ancora arrivata. La parentesi rosa degli ultimi mesi infatti è solo una parentesi. Si può osservare come il grafico stia scivolando lungo un supporto inclinato con un movimento che risulta ben contenuto dalla grande evolvente parabolica ventennale. Il convergere di questa resistenza e di questo supporto sta riducendo gli spazi di oscillazione del titolo che dovrà fuoriuscire da questo angolo nel giro di due anni. Cisarà molto tempo per riparlarne, intanto lascio fuori dal portafoglio il titolo che potrebbe ritrovarsi a meno di 8 euro prima di innescare un nuovo ciclo positivo pluriennale. Buon trading a tutti. grafico Generali[/s2If]